Lontano
E questo coso che gira per la foresta, scavalcando i tronchi caduti a terra, nel velo di verde umidità. La sua coscienza è perduta chissà dove. Il sentiero l'ha scavato sua madre, i suoi fratelli più grandi si nascondevano nelle fosse. La polla d'acqua lampeggia dietro il recinto di felci, e lui cammina senza pensieri, e sente la coda che oscilla tra gli sprazzi di luce. Il sangue, che pulsa nelle vene della vela, torna più caldo ai fianchi tesi nello sforzo di camminare. Le mascelle semiaperte respirano e respirano. Il suo mondo, un'azzurra sfera - l'atmosfera solcata da nuvole e vortici, le lucenti navi del cielo. Non fu mai immaginata; è in un luogo che non è luogo, e noi non la vedremo mai.