Mangiare nascosti

La palma cicadèa se ne sta addossata al tronco, col suo grappolo di semi chiuso nella muraglia delle sue fronde. Col becco cerco di farmi strada. Non c'è verso. M'innalzo sulle due zampe, m'appoggio alla base della pianta e il collo si snoda verso il grappolo di semi. Un colpo di becco e l'ho strappato quasi tutto. Ingoio il boccone di felci che avevo prima e attacco a masticare i semi. Uno dei pochi sapori che ricordo bene, perché l'ho gustato nel nido. Finisco le fronde della palma cicadèa masticando con chiasso. Il sottobosco è tappezzato di fiori rossicci; un'ape mi ronza davanti all'occhio destro. Sbuffando, ricado sulle quattro zampe. La parete del bosco è tappezzata di felci e cicadèe. Distinguo platani, magnolie, ginkgo - e stranutisco, perchè l'odore del gingko mi dà proprio alla testa. Le araucarie gliel'han data su da qualche milione di anni e son lì, rade, basse; qualche conifera svetta ancora. Ma a me questa lotta tra piante impo...