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Visualizzazione dei post da luglio, 2010

Parliamone

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Secondo me, mi avete scambiato per qualcun altro. Non penso di farmi così tante complicazioni come voi dite . Per esempio, non ho idea di cosa siano greco, papiri, filologia, storia. So molte cose, ma non certo quelle. Non chiedetemi di ricordarmi le facce o i fatti di animali morti da tempo. Questo nella vita non mi serve. Distinguo tra quindici tipi di piante; so individuare quelle velenose, e quelle buone; so in quale stagione si mangia il ginkgo; riconosco la forma dei licopodi anche nella semioscurità; so avvertire il profumo di un equiseto a tre chilometri di distanza, e so anche che significa acqua. Non ricordo granché nemmeno del mio passato; sarò nato ad un certo punto, mamma c'è stata per quel po' che le è durato l'istinto - e poi via, cavarsela da solo. Non so cosa sia cantare. Coi miei simili c'intendiamo a sibili e sbuffi. Quanto alla musica, se sento una pietra che rotola, è un assassino, non un piacere, e devo mugghiare, sbattere i piedi

Qui sotto...

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...mentre la pioggia esagera e rischia di annegare i miei venti chili di piccola creatura dei boschi. La piana poco sotto è già un pantano dove dimensioni maggiori delle mie non riescono a districarsi. Ma non ho mai guardato con invidia a quelle colonne di carne. Vero è che in certi momenti vorrei perlomeno sapermi arrampicare sugli alberi. Ma come faccio, con queste quattro dita tozze? Chissà dov'è la mia mandria. Chissà se c'è qualcuno come me, sorpreso dal temporale, che si è rincantucciato sotto queste foglie giganti. Eppure il nonrumore - che si fa largo nello sciacquìo - gli odori di frescura, la notte che viene e viene. Nessuno è qui con me, nessuna mascella che scatti e mi spezzi il dorso. Solo ombrine azzurre che danzano, il fiumiciattolo che s'insinua alla base del tronco, le frasche della cavedagna dove dormo.  La foresta è casa mia. L'acqua scivola sul mio cranio rinforzato di osso. Qui sotto sono in pace .