Dal *Mauretania*
Pochi giorni prima di diplomarsi all’Accademia – quando sarà stato? Dieci anni fa? – Elizabeth era stata avvicinata dall’Ammiraglio Variam in persona. Era ora di cena, e lei si era attardata a finire di leggere un libro mentre mangiava, con studiata lentezza, il vasetto di crema alla mandorla che quel giorno, chissà perché, passava la mensa. Non che fosse un granché – come tutto quel che usciva da quella cambusa, faceva schifo – ma Elizabeth si era inchiodata a quel romanzo perché voleva finirlo, e già che c’era, perché non finire anche quel grumo di zucchero male impostato. Si accorse che qualcosa non andava quando, sullo sfondo della pagina olografica che aveva davanti agli occhi, non vide più il resto della mensa, i tavoli e i cadetti che vagabondavano, ma la casacca rosso sirena di un alto ammiraglio. Spense il lettore olografico e fece per scattare sull’attenti. Lui fece un gesto, come a dirle di stare lì dov’era. Non si sedette però accanto a lei. La guardò anzi da tutt
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