Sue

...non serbarmi rancore. E' inutile. 

Come se non ti sentissi ansimare di rabbia, da qui, dove ti osservo senza che tu mi veda. Ma non puoi farci niente, puoi solo tentare di arrancare in salvo, con una lentezza insopportabile, mentre cerchi disperatamente di tenere il passo del branco, che si sta rapidamente allontanando verso il fiume. 

In mezzo alla foresta non avrei saputo colpirti bene, siamo tutti e due molto grossi e non avrei spazio di manovra. Ho scelto apposta questa piana sassosa, per assestarti il mio morso.



Ecco che cadi. Ti rialzi - per l'ultima volta. Quando cadrai di nuovo, sarò sopra di te. Il femore luccica, lì sotto quel mantello di sangue. Ormai gli altri sono lontani, il sole schianta, tu sei stremato; ma potresti ancora farmi qualche scherzetto. Sai che ci sono, ma non sai dove. 

Nella tua piccola mente di erbivoro non c'è spazio per tutte le incasinatissime trappole che ti ordisco contro da giorni e giorni, da quando mi sono accorta che eri giovane e lieve, e ti allontanavi troppo dalla mandria per seguire gli odori di piante sconosciute. Non si può dire che tu non l'abbia pagata. 

Non che io sapessi già come sarebbe finita. Non sono più giovanissima e tu avresti potuto scappare troppo velocemente per me... se solo ti fossi accorto di me un secondo prima.

Su col morale, preda: non sparirà oggi la tua stirpe dalla faccia della Terra. Nè sarai l'unica vittima della notte che cade per sempre. Forse domani morirò io. Forse sarà tuo fratello a scamparla da me. Forse i miei nati, nel folto del bosco, verranno sorpresi e accecati da uno che non dovevano incontrare.

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