Notturno

Da Arkham, o il Ritorno alle foreste.

notte. Arkham è a letto. Dalla finestra si vede il cielo stellato e la luna lentamente lambita e coperta da una corrente costante di nubi.
Dalla finestra entra Satana, con grazia, nella camera; e si mette seduto sul letto dove giace Arkham, coperto fino al petto, con gli occhi aperti. Satana accarezza la coperta con la mano artigliata, e Arkham sembra non notarlo.

SATANA - Non dormi?
ARKHAM - No.
SATANA - Hai provato i sonniferi?
ARKHAM - Inutili. Ne ho presi troppi, ho vomitato e ho rischiato di ammazzarmi.
SATANA - Immagino. Lo sai perché non dormi?
ARKHAM - Sono molto agitato. Il nuovo incarico.
SATANA - (si alza indispettito) Ma non dire idiozie. Ci stai girando intorno.
ARKHAM - (si mette a sedere sul letto tirando via le coperte) Non si può essere in agitazione per qualcosa d’importante? Non sarebbe neanche la prima volta che non dormo quando ho avuto molto da fare in giornata. Vorrei tanto sapere che diritto hai tu di venirmi a fare queste domande.
SATANA - (si alza e si mette davanti al letto a fissare Arkham) Io ti ho solo chiesto perché non dormivi. Il resto te lo sei inventato tu. Perché mai te la sei presa così?
ARKHAM - (fronteggia Satana, da seduto) Che ti aspettavi? Mi compari davanti stamattina, non mi dici niente di te, mi segui in continuazione, di notte stai seduto sul mio davanzale, e non so neppure cosa vuoi.
SATANA - Volere non voglio niente. Se scambio due parole con te ogni tanto, è solo perché voglio capire come fai a non esplodere. Tu oggi hai ucciso un uomo…
ARKHAM - Non voglio prediche. (si sdraia di nuovo sul letto)
SATANA - (ridendo) Non sono affatto prediche. Da me, poi. No, lo so che tu ammazzi ogni giorno della tua vita. Io ti facevo presente che oggi hai ucciso l’uomo sbagliato. Che c’entrava Mr Ferrars? Tu avevi degli ordini. Non li hai eseguiti.
ARKHAM - (netto) Qui gli ordini li do io. Avevo ucciso centinaia di prigionieri prima di trovarmi davanti quella ragazzina.
SATANA - Centinaia!
ARKHAM - Certamente. La missione è chiara e dubitare è una colpa.
SATANA - E non hai mai retroceduto.
ARKHAM - Mai.
SATANA - Tranne oggi.
ARKHAM - Due secondi e l’avrei uccisa.
SATANA - Due secondi e saresti svenuto.
ARKHAM - Non si starà facendo brutto?

salta giù dal letto, spinge Satana da parte e si getta sulla finestra. Si sporge al massimo e guarda verso l’alto.

La Luna va sparendo. Senti che umidità. Forse non riesco a dormire perché qui le notti sono troppo calde.
SATANA - (con fare inquisitorio, ma la risposta la sa già) Perché non sei riuscito a colpire quella ragazzina, quando più volte ne hai avuto l’occasione?
ARKHAM - Caldo? No, no, all’improvviso fa un gran freddo.
SATANA - (idem, come anche sotto) Perché, al contrario, hai piantato nel cuore di un tuo sottoposto un fulminatore di tipo B friggendolo letteralmente? Facendo, in sintesi, l’esatto contrario di quanto ci si aspetta da te?
ARKHAM - È tutto buio. Accendo la luce. Anzi, no, mi dà fastidio agli occhi.
SATANA - Perché non riesci più neanche a pensare a tutte le Bestie che avete ucciso senza metterti ad urlare?
ARKHAM - Il giardino era ben tenuto. Avrei un po’ da ridire sul secondo roseto. Dovrò parlarne con la responsabile. Mi pare si chiami…non ricordo.
SATANA - E perché, al contrario, cominci a detestare profondamente i tuoi colleghi, a vedere cose che non hanno fatto e a sentire discorsi da loro mai pronunciati? Non hai praticamente mangiato nulla dal tuo ultimo soggiorno nella Capitale; vomiti rigorosamente tutto quello che ingoi. Cosa covi là dentro, Benjamin?
ARKHAM - Il secondo roseto era spoglio e mi è parso che il rosso dei boccioli fosse poco vivace.
SATANA - Ma soprattutto: perché non ti rendi conto di niente?

Arkham si rimette a letto e si copre fino al petto. Chiude gli occhi.

ARKHAM - Perché sei qui?
SATANA - Perché ci sei anche tu. Io ti seguo. Pensa che prima vivevo in una fossa piena di cadaveri nella foresta qui vicino. Ricevevo visite molto raramente.
ARKHAM - Chi sei tu?
SATANA - Se tu non fossi qui, io non ci sarei. Se tu non fossi quello che sei, probabilmente io sarei diverso. Ma preferisco non speculare. Se ti fa comodo, puoi chiamarmi una proiezione. Ma sono più reale di quanto non pensi.
ARKHAM - Puoi andartene, per favore? Vorrei cercare di dormire.
SATANA - (irritato e offeso) Se tu riuscissi a parlare con me, forse dormiresti. Ma dato che non sembri volerlo capire, a questo punto io me ne vado, se non sono gradito. Non illuderti di dormire, stanotte.

esce dalla finestra e si sdraia sul balcone, immobile. Chiude gli occhi e sprofonda nel sonno. Arkham riapre gli occhi e si tira la coperta su tutta la faccia, ma gli occhi restano fissi.

Commenti

Anonimo ha detto…
Suvvia giovine.
All'angelo di laodicea(la colonna laterale a destra) scrivi:
Il regno della morte
e come una magia apparirà un bel link
Anonimo ha detto…
Me lo fai leggere tutto questo lavoro? Phu-leeeeeeeeeeaseeeeeeeeeeeeeeee X3
Anonimo ha detto…
pubblico solo perchè devo scrivere "bumbu" per avere il permesso. scusa ma quando l'ho letto mi è venuto troppo da ridere! scherzi a parte, qualunque cosa sia è intrigante ... perchè non continuiiiii?

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