Elegia del silenzio
[da qualche parte, a sette miliardi di chilometri dal Sole. Silenzio, com'è naturale.]
PLUTONE - Caronte?...
pausa.
Caronte, sveglia.
CARONTE - (scuotendosi dal
sonno) Eh? Cosa? Che c'è?
PLUTONE - Non lo vedo più.
CARONTE - Cosa?
PLUTONE - Il Sole. Non lo
distinguo più dalle altre stelle.
CARONTE - (sbadigliando)
Bè, è lontano.
PLUTONE - Ma di solito riesco
a distinguerlo.
CARONTE - Sarà che siamo all’afelio.
Tu aspetta il perielio e vedrai che lo ribecchi.
PLUTONE - (ansioso) Tu
non riesci proprio a vederlo?
CARONTE - (fa spallucce)
No, è in eclisse, ci sei tu davanti.
PLUTONE - Ah. Scusa.
CARONTE - (seccamente) Scusa
di che? Come se tu potessi muoverti per i fatti tuoi.
PLUTONE - Ma ce l'hai con me?
CARONTE - (sbuffa) Hai
detto più parole in questi ultimi venti secondi che nelle scorse duecento
orbite. Uno si preoccupa.
oscillazioni orbitali.
Che sono questi scossoni?
PLUTONE - Nettuno che si
avvicina. Per i prossimi secoli il pianeta esterno sarà lui.
CARONTE - (ringhiando)
Maledetta orbita eccentrica. Dovresti dirgli qualcosa.
PLUTONE - No. Perché? Magari
una di queste volte ci trascina verso di lui. Saremmo più vicini al Sole.
CARONTE - (seccato) Ma
per favore. Cerca piuttosto di dormire un po', che sennò domattina rompi le
scatole a me.
silenzio.
PLUTONE - (incespica) Caronte,
non riesco a pensare.
CARONTE - Sei un pianeta. Non
ti è richiesto pensare.
PLUTONE - Non trovi che qui
faccia troppo freddo?
CARONTE - Da quando in qua tu
senti una cosa come il freddo?
PLUTONE - Caronte, tu... non
ti senti... non lo so... a volte, eh, ma non ti senti un po' abbandonato a te stesso?
CARONTE - No. Ci sei tu.
PLUTONE - E basta?
CARONTE - C'è altro?
PLUTONE - E tutto il resto?
CARONTE - Io ho te: non ho
bisogno d'altro. Tu hai il Sole.
PLUTONE - Ma se nemmeno lo
vedo.
CARONTE - Però c'è. E se hai
voglia di fare due chiacchiere, ci sono io. Oh, guarda, non sei più in eclisse.
Vediamo se riesco a... (si sporge) eccolo là, il nostro signore e
padrone. Ma sai che hai non hai tutti i torti? Se non sapessi dov'è, scambierei
proprio il Sole per una stella molto luminosa.
PLUTONE - (sospira) Lo
hai appena fatto. Quella è Proxima Centauri. Il Sole è giusto un po' più
a destra.
CARONTE - (con imbarazzo)
Bè, in fondo non sono tenuto a sapere dov'è il Sole. Sei tu che conduci le
danze.
PLUTONE - (esasperato)
Io conduco le danze? Chi sono, Caronte? Cosa sono?
CARONTE - (elencando)
Ghiaccio d'acqua, metano, silicati, azoto, monossido di carbonio. Varie
contrafforti montuose. Terreno irregolare. Sei uguale a me.
PLUTONE - (esasperato) Lo
so come sono fatto. Ma chi sono?
CARONTE - Sei quello che sei.
PLUTONE - Non sono niente.
Sono un niente che galleggia nel buio. Ne ho abbastanza, del buio! Senza luce
mi sembra di non esistere – di galleggiare nello spazio vuoto senza
alcun punto di riferimento. Mi si strozzano in gola tante di quelle urla, e
nessuno le sentirebbe comunque. Milioni di anni così – sconnesso da ogni
gravità, sepolto vivo in questa tomba d'idrogeno e niente! Prima o poi dovrà
succedere qualcosa.
CARONTE - Qualcosa cosa?
PLUTONE - Tipo che ce ne
andiamo. Io e te. Via da qui.
CARONTE - Ma sei scemo?!...
Non possiamo muoverci da soli. Non abbiamo il motore, siamo pezzi di roccia. Se
sfuggiamo alla morsa del Sole, vagheremo nell'eterno buio – per sempre.
PLUTONE - E ora dove
siamo?
CARONTE - Ora siamo in orbita. Ora abbiamo un punto di
riferimento. Qualcuno che ci dica cosa fare.
PLUTONE - Ma non si è mica
mai sforzato, il Sole. Non ci ha mai detto niente. Non è certo merito suo se siamo legati a lui;
semplicemente è lì, piantato al
centro del sistema, e la gravità fa il resto. Ma noi? Ho passato nel
silenzio più totale i miei primi due miliardi di anni. E quando tu eri
appena nato e avevi paura, e chiamavi aiuto, e io non sapevo che fare, ti ha
mai risposto, lui?
CARONTE - Non lo ha mai
fatto, ma doveva?
PLUTONE - Secondo te? Io con
te ci parlo; sei il mio satellite, è mia responsabilità aver cura di te, per
quello che posso. Ma di me, chi si occupa?
Caronte tace.
Vedi? Forse non sarebbe così
male sfuggire al Sole.
CARONTE - Non voglio nemmeno
sentirne parlare.
PLUTONE - Pensa se un giorno
Nettuno scantona un poco e ci scardina dall'orbita, e noi vaghiamo liberi.
CARONTE - (nervoso)
Plutone...! Ora esageri.
PLUTONE - Ma poi, perché
scomodare Nettuno. Va bene anche una stella qualunque. Ti ricordi quando da
piccoli le contavamo prima di dormire? Pensa se una di loro si avvicina, e ci libera.
E allora via, per la pianura interminabile delle stelle.
CARONTE - A morire di
terrore.
PLUTONE - A morire? No.
Perché? Andare alla deriva non è mica morire. Vai in giro per l'Universo, vedi
un sacco di cose.
CARONTE - Un giorno una
gravità più forte delle altre potrebbe prenderci con sé. Se ci schiantiamo su
un altro pianeta, è la morte.
PLUTONE - (scuote la
testa) La fai troppo semplice. Magari ci attrae a sé un pianeta vivo.
CARONTE - Non cambia niente.
Se entriamo nel suo campo gravitazionale, non ci stacchiamo più.
PLUTONE - Esatto! Pensa che
bello. Corriamo ad abbracciarlo, innamorati del suo verde, del suo azzurro, del
suo caldo, di un Sole che non è lontano. L'attrito dell'atmosfera ci pelerà via
tutti i buchi delle comete; e sì, il calore sarà tremendo, ma
sarà calore, Caronte mio. Toccheremo quella terra, percorsa ed
accarezzata da forze che non sono il vento solare, non gli asteroidi, non il
gelo; stretta da creature che crescono, che conoscono il tempo e le
sensazioni. Ci schianteremo al suolo, formeremo una montagna di detriti. Su di
noi si arrampicheranno radici – fiumi scaveranno i loro corsi – foglie gonfie
di sole e di acqua sfioreranno la nostra superficie – animali che non abbiamo
mai visto correranno sopra di noi.
CARONTE - Ma non saremo più noi,
Plutone. Questo si chiama morire.
PLUTONE - Non sei morto, se
sei parte di una cosa viva. Non sei morto se hai un po' di luce.
[e ripresero le loro silenziose orbite.]
Commenti
Un pazzo visionario e geniale!!
Giulio... È meraviglioso!!!
(ecco. Mi sento un po' monotona, a volte)
Ma l'idea dei pianeti parlanti è tua o l'aveva già inventata qualcun altro?
però..sì..cioè..per arrivare a scriverla devi essere pazzo =)
..con affetto ;]