Pretese


Ho un’amica molto religiosa, ma anche molto chiacchierona. Spesso mi perdo con lei a discutere. Un giorno ci siamo trovati a parlare di un’eventuale aldilà e io, con i miei consueti sofismi, tentavo di dimostrarle che secondo i canoni della religione di lei, ero praticamente già dannato, e pure male. I miei argomenti erano molto forti. Da quando in qua un agnostico va in paradiso? E un egoista? E un vittimista? No no, inferno e poche storie. Ma Maria non sembrava molto convinta, e continuava a ripetere: secondo me ti salva. Io negavo, mi dibattevo, le promettevo cartoline e fotografie quando fossi caduto nell’abisso. Ma lei continuava: vedrai che ti salva.
Molti anni dopo, in mezzo a delle nubi luminose, sento la voce dell’Onnipotente, che col suo modo asciutto di fare le cose, mi annuncia:
– Eccoti salvo.
Ci rimango malissimo.
– Non ci credo.
L’Onnipotente sospira.
– Fatti tuoi. Vieni a gioire, su.
– Signore, protesto.
– Perché?
– Sono un peccatore.
– No, dai. Non ci credo.
– Signore, non ridete. Non sono una…
– Cosa?
– Una brava persona.
– No, forse no. Hai tanti difetti e sei un po’ stronzo. Ma fossi l’unico! Là fuori c’è gente molto più cattiva di te.
– Ma… ma… Signore! Questo è il regno della gente che si ama. E io ho molto odiato e molto invidiato. Dovrei starmene là sotto.
– Ah, sì…?
Non so cosa gli prenda oggi all’Onnipotente. Mi fa sentire stupido. Ad un suo cenno si apre, in basso, una voragine a cono, in fondo alla quale c'è un trono, e sopra il trono il diavolo. Istintivamente, mi sporgo verso di lui, per vederlo meglio. Ma qui sono così in alto che non distinguo quasi nessun particolare. Solo gli occhi, tremendamente rossi, e tremendamente vivi.
No, mi fa il diavolo appena mi vede. – Tu qui non ci vieni.
– Ma come! Tu, che ho sempre creduto di raggiungere dopo morto! Tu che eri l’unica cosa in cui credevo! E mi abbandoni così?
– Sì, perché sei un idiota, fa il diavolo, ancora più seccato dell'Onnipotente, e molto meno cortese.
– Perché?
Perché?!, sbotta il diavolo, e stavolta non reggo il suo sguardo. – Vediamolo, il perché. Per quale peccato tu pensi di dover finire qui sotto?
Dopo averci pensato, gli rispondo:
– Per aver desiderato, quando tutti erano felici insieme, e godevano della reciproca compagnia, di starmene solo, imbronciato, a pensare e a guardare l’immensità del mondo; perché trovavo tutto questo essere felici una cosa incredibilmente stupida.
– Eri un ragazzino.
– Ma l’ho fatto anche dopo, molte volte. La felicità ha questa cosa sgradevolissima, che a volte sa tanto di rassegnazione. E io non desideravo esser felice, se questo voleva dire sacrificare ciò che ero.
– Lodevole desiderio, e le tue opinioni dimostrano un certo buon senso. Dimmi, allora: avresti tollerato, in quei momenti di solitudine, di avere qualcuno tra i piedi?
– No.
– Ebbene, mi risponde il diavolo ringhiando, – siccome quello che per te è stato solo un momento, per me è l’ossessione di un sentimento che non cambierà mai, per favore, visto che qui sotto io mi crogiolo nella mia perfetta solitudine, non osare nemmeno avvicinarti, e vattene con il tuo invisibile padrone a gioire nell’Empireo.
Come contraddirlo?
– Capisco.
– Bah, risponde lui, e la voragine si richiude.
– Però in fondo mi fai tenerezza, borbotta l’Onnipotente mentre, con la sua mano, mi avvolge e mi porta su, verso un canale di luce.

Commenti

toppe ha detto…
..ma allora all'inferno non c'è nessuno?
Giulio Iovine ha detto…
Eh, no. L'ha detto un teologo del '900, non ricordo come si chiama...
Anonimo ha detto…
...mi piace.
Giulio Iovine ha detto…
Grazie! Quale anonimo sei? (dai puntini dovrei capirlo...)
bada ganzo! secondo me però ti sbagli: c'è un numero di persone di mia conoscenza che all'inferno ci andranno, sicuro. lo desidero così ardentemente da lungo tempo e, dato che sono una buona cristiana, il signore non potrà che accontentarmi.
Giulio Iovine ha detto…
Conto sul tuo essere una buona cristiana, Adelaide, anche io mi professo, quanto a religione, dantista praticante. Ma dimmi una cosa: tu che ti intendi di Saramago, il suo "Caino" è bello? C'è speranza che il mio al confronto faccia buona figura?
Francesca Sensi ha detto…
mi duole dire che non ho (ancora) letto caino, però posso dirti che ne "il vangelo secondo gesù cristo" saramago, che si professa ateo e comunista, ha rappresentato un cristo così umano che chi crede in lui non può che credervi di più. ciò che rendeva gli dei dell'olimpo distanti dagli umani era soprattutto la loro specificità di dei, non trovi? mentre un gesù che soffre e dubita di se stesso non può che suscitare maggiore coinvolgimento nella fede. per chi già crede, ovviamente. su eventuali conversioni non mi pronuncio. il mio ragazzo, per esempio, l'ha letto, si è commosso, si è convinto, ma dice di (continuare a) non credere. (coltivo sempre la speranza che si sbagli senza saperlo)
il tuo caino secondo me fa buona figura, altroché. e ti dirò, sembra che tu lo conosca, saramago... perché il dio rappresentato da saramago è come quello che rappresenti tu: volubile, superficiale, pieno di sé, anche un po' stronzo.
Giulio Iovine ha detto…
Eh, me l'avevi già fatto notare... Ti ringrazio... comunque il "Caino" è lì sulla mia scrivania che attende. Ma... dio bonino... io ero seriamente convinto che tu di nome facessi Adelaide! E così ti cercavo su FB!
ahahah allora pensi anche che filippo bonaventura faccia "il mulo" di cognome?!?!
Giulio Iovine ha detto…
Mannò, però Adelaide come nome ti si confava, era così possente!...

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