Frammento. Il ritorno al fiume




Dopo anni di vagabondaggio, nessuno seppe mai con precisione né dove né perché, fu grande la sorpresa in quel tratto del fiume Nyongo, vicino al Sanaga ma prima della cascata di Mbalmayo, nel vedere un bel giorno ritornare il visconte Lord Brinsley. Ritornare a casa, perché era nato lì trentadue anni prima; e ritornare non solo in compagnia del suo avvocato, Mr Lorimer, che lo aveva incontrato per caso mentre pescava sul corso superiore del Nyongo; ma di una che veniva da fuori (non era mai stata lì) e che Lord Brinsley presentò a tutti come sua moglie.
Non si vedeva un viscontessa in quel tratto di fiume da anni, da quando era morta la madre di Lord Brinsley, e il visconte padre non aveva più preso moglie; d’altronde aveva ormai novant’anni e dopo cinque compagne, pareva che non ne avesse più voglia. Non che gli mancassero le forze di fare alcunché, anche perché poco o nulla gli era richiesto, alla sua età: stare a prendere il sole sulla riva, guardare seccarsi il fango, e mettere i denti in qualche carcassa se la trovava. Ma suo figlio – uno dei pochi sopravvissuti – era giovane ed energico. Un giorno prese e nuotò altrove; e per anni, dopo la morte del vecchio visconte, nessuno pensò seriamente che lo avrebbero mai rivisto.
Ora tornava, e non per ripartire: ma per reclamare la sua terra e la sua posizione in società. Più sensibile e più diplomatico di suo padre, e lungo ormai quasi quattro metri, aveva ottimi motivi per farsi rispettare, da qualunque parte lo si guardasse. E infatti non si venne mai alle mani. Arrivati sulla spiaggia di terra bruna, al centro del suo antico territorio, Mr Lorimer accompagnò Lord Brinsley a visitare uno dietro l’altro i coccodrilli maschi più grossi della zona – il barone Lord Monckton, Mr Douglas e Sir Hargrave Pollexfen – per mettere bene in chiaro chi era in cima alla scala gerarchica sul fiume. Ai supposti rivali del visconte bastò guardarlo aprire la bocca, e dare un colpetto all’acqua con la grande coda, per capire l’antifona e sottomettersi di buon grado. Lui e Mr Lorimer si separarono subito dopo per tornare alle rispettive tane, così che Mr Lorimer fu subito tampinato da metà dei coccodrilli e caimani che vivevano in quel tratto di fiume e che volevano sapere tutto il tuttibile sul visconte ritornato.
Mr Lorimer, che era stato l’avvocato dei Brinsley come suo padre e sua madre prima di lui, aveva passato gli anni di assenza del giovane visconte a sentirsi ignorato. Fu per lui un giorno meraviglioso quando fu finalmente messo sotto assedio e costretto a fare del pettegolezzo professionale. Si venne così a sapere che Lord Brinsley aveva risalito il Nyongo e attraversato mezza savana, dal Camerun alla punta estrema del Sudan, e poi giù per il Nilo fino al lago Vittoria, e poi lungo gli affluenti dello Zaire, per ritornare infine a casa. Che in quegli anni, a parte che nuotava in continuazione, non gli era successo niente di insolito. Che aveva preso e dato botte a molti altri coccodrilli, ma non ne era uscito che con qualche cicatrice. Sulla nuova Lady Brinsley purtroppo non poté dire granché, perché il visconte era stato molto sintetico sull’argomento – si era limitato a dirgli che era stata una Miss Portmore, una delle più giovani della sua nidiata, e che si erano incontrati sul fiume Ubangi quando scende bruscamente verso sud. E chi conosceva coccodrilli così tanto più in là? Non certo Mr Lorimer.
Mentre il visconte riprendeva possesso del suo antico territorio, la viscontessa, ignara di essere oggetto di curiosità o pettegolezzo, veniva guidata da Mrs Lorimer e da una o due delle Miss Lorimer, appena uscite dall’uovo e comodamente installate in bocca alla madre o sul suo dorso, all’antica tana dei Brinsley. Risalendo la spiaggia di terra dura, all’ombra gentile di una grande roccia che si innalzava su un’ansa del fiume Nyongo, ecco che il fitto sottobosco lasciava spazio ad una radura, e ad uno spiazzo che digradava dolcemente verso le onde.
- Le viscontesse Brinsley hanno sempre fatto il nido qui, dai tempi della nonna della bisnonna del visconte, spiegò Mrs Lorimer – vede bene che la posizione è ottima; il sole non ci batte mai che per poche ore, siamo vicinissimi all’acqua, e seminascosti dal fogliame del bosco. Dovrà stare attenta ai varani mentre monta la guardia, in giro ce ne sono tantissimi e lei non s’immagina la sfacciataggine che hanno preso su in questi anni.
- Qualcuno ha fatto il nido qui di recente, osservò Lady Brinsley.
- Sì, io, rispose Mrs Lorimer con imbarazzo (era convinta di aver fatto sparire tutte le tracce). – In assenza della viscontessa e del visconte, lei capisce.
- Ma certo, ribatté Lady Brinsley, che non era un coccodrillo aggressivo, e preferiva lasciar correre queste scempiaggini piuttosto che mettersi a discutere. – Si trova del fogliame buono?
- Assolutamente, esclamò Mrs Lorimer, - qua intorno, se lei s’infila tra gli arbusti, c’è foglie secche, rametti, tutto quello che le serve per un buon nido, e naturalmente la terra, senta quanto è soffice, si scava con un artiglio.
- Ha ragione, mi vien quasi voglia di fermarmi a riposare.
- È casa sua, milady.
- Mi fa compagnia?
- Naturalmente, e le due coccodrille si accucciarono, mandibola a terra, sulla calda riva del fiume.
Lady Brinsley era stata, in effetti, una Miss Portmore: suo padre era uno delle centinaia di Portmore che abitavano la rete idrografica dello Zaire, di mezza Angola e di una buona fetta di Sudan, bravi a fare uova e poco altro. Ma sua madre...

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